mercoledì 26 maggio 2010

Discorsi

Sulla via che porta alla stazione dove mi lascia il 18, c'è un barbone seduto davanti a una banca, credo, sempre con una sigaretta in bocca, che parla da solo. Lo fa con una classe che ha del meraviglioso: composto, per nulla preoccupante, anzi, quasi affascinante. Sembra che gli abbiano messo attorno una tavolata di amici sotto un portico, dopo cena, a discutere di qualcosa che lui conosce benissimo, ma che, in un attimo, gli abbiano tolto gli amici, il portico e la cena, e lui sia rimasto lì, ancora ignaro di tutto, assorto nel suo discorso.

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