venerdì 16 aprile 2010

Porta Pazienza

C’è una fermata, nel tragitto che faccio ogni giorno in treno per andare all’università, che i pendolari chiamano “Porta Pazienza”, perché il treno si ferma esattamente a 500 metri (magari un po’ di più) da Porta Nuova, nel nulla cosmico che circonda i binari vivi e morti che ormai si stanno innestando nella stazione. Si sta lì cinque minuti buoni, con la stazione davanti, ad aspettare che passi un treno e che lasci libero il binario. D’estate, d’inverno, sempre. Qualche giorno fa, che dovevo andare a vedere Le Luci Della Centrale Elettrica a Torino, il treno si è fermato senza motivo per un quarto d’ora al Lingotto, così, tanto per farmi incazzare un poco e poi, come se non bastasse, ha fatto la solita fermata nel nulla a Porta Pazienza. Marco mi ha mandato un messaggio, dato che ero già in ritardo di venticinque minuti, scrivendomi: “Dove sei?” e io gli ho risposto: “A cinquecento metri da te, se solo il treno muovesse il culo.”

1 commento:

  1. e io che pensavo che esistesse veramente una fermata Porta Pazienza a Torino... ste libertà letterarie! :D

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