martedì 7 giugno 2011

Come Don Chisciotte prese la tonsillite. come si ruppe le mascelle. A morsi di rabbia e di stelle. noi anime belle. scrivevamo delle nostre aridità sui ghiacciai. E la mattina pioveva e i Pontiak avevano poco da fare, se non arredare. il paesaggio. fuori dalle nostre finestre. Spinoza di Paolo Nori ancora da finire perché non lo voglio finire. e forse su di lui farò una tesi di laurea. Voglio andare a Londra e scrivere su dei quaderni. passare la notte a respirare l’atmosfera londinese e scrivere pensieri stranieri. Ugo Cornia che mi cambia il modo di vedere le curve. Questo periodo in cui mi stanno ricrescendo i capelli e mi sembra di tornare. E quella volta che sono scoppiato a piangere ascoltando il primo disco dei Velvet Underground. Il conforto che mi da una scatoletta di metallo sulla scrivania. Quest’oggi ha senso anche solo per il modo in cui risuona nell’aria la voce dell’ultimo dei Fleet Foxes. che sembra cadere dal cielo. che sembra uscire da una grotta illuminata. Arriveremo anche noi ad altre conclusioni, ma adesso lasciateci tempo. lasciateci tempo. Ho ritrovato un documento word nel mio computer. Dice: “Ho crampi ovunque. Crampi alle braccia, crampi alle gambe. Oggi ho visto un video, su Youtube, di Emidio Clementi che legge il primo capitolo di La qualità della vita, di Paolo Marasca. È un attimo, e un uomo si butta sotto il treno. Sangue, coperte, caffè caldo per tutti. È il quarantesimo compleanno del protagonista, e sta andando a un funerale. Quel video mi è rimasto in mente tutta la serata: il modo in cui Clementi legge, la velocità con cui tutto accade. La bellezza di una una cosa brutta. Oggi finalmente sono andato in Via Pinelli.”

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