venerdì 1 ottobre 2010

Asce - Discorso immaginario sui gialli (quarta parte)

Ma, a pensarci meglio, forse sono solo io che non sono capace a riassumere i gialli. Mi viene in mente che, qualche anno dopo la malsana idea di scrivere un romanzo uguale a Dieci piccoli indiani, una domenica che ero da mia zia, mentre lei stava verniciando delle persiane, le avevo voluto raccontare un giallo che stavo leggendo, mi sembra di Jeffery Deaver: le avevo raccontato i primi due capitoli in mezz’ora, lei mi aveva ascoltato, in silenzio, dopo un po' mi aveva fermato, mi aveva detto che non ci aveva capito niente, e mi aveva fatto notare tutto quello che avevo sbagliato, nel raccontare, e mi aveva detto di finire il libro e la settimana dopo di tornare e raccontarglielo bene. E io la settimana dopo ero tornato, gliel’avevo raccontato, l’avevo di nuovo raccontato male.

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