giovedì 31 marzo 2011

Acqua

e prima mi sono reso conto di essere a Torino, e mi sono detto che era meglio non considerarmi sempre di passaggio. ti ricorderemo ogni tanto, quando ci diranno di farlo. Nel bagno di questo bar che non sembra un bagno ma l’anticamera di un balcone. a osservare i buchi circolari sul soffitto del cesso e a accelerare coi pedali dell’acqua sotto il lavandino. specchi sporchi per proteggere gli spacci. Ieri notte ho pensato che ultimamente sto bene perché sto comprando solo buona musica. In questo bar a mangiare pranzo completamente solo in tutto il locale, l’unico, che mette un silenzio e una tristezza incredibile. che devo ancora far passare tre ore e mezza e non so cosa fare non so dove andare non so a chi pensare. e fuori il cielo è un foglio grigio opaco che nasconde un tumore di sole di lava tiepida. E ieri mi stupivo che alle otto del mattino faceva già chiaro. come quella notte che dopo aver letto Tarantula di Bob Dylan sentivo la testa pulsare e le labbra formicolare e il corpo in tensione per l’ubriacatura di parole e di significati. che si annodano bene e male come i capelli sotto la pioggia.

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