Le carezze violente. le tue scarpe volanti. I nostri bagliori migliori. sono stati sempre di notte, di fretta. E a proposito di noi. a proposito dei nostri oceani. delle falene che sbattono tutte le notti contro il vetro scuro dei tuoi occhi. e cercano una via d’uscita.
Tanti avanti e indietro per i solchi delle corsie d’ospedale. E l’infinito che ho disegnato sul polso destro continua a non andare via. Torneremo a scorrere. torneremo a scorrere. torneremo alle nostre vite invernali. maledetto inverno. davvero maledetto inverno.
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bello.
RispondiEliminagrazie. come sei arrivata qui?
RispondiEliminaUn momento che ci penso...sai non ricordo più, credo tramite facebook, forse abbiamo amici in comune o altro...è importante?
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