Ho scoperto proprio adesso che l'altro ieri questo blog ha compiuto il suo terzo anno di esistenza. E allora mi son venute in mente due cose. La prima è che io i compleanni non li ho mai capiti e sinceramente mi stanno anche un po' sui coglioni, quindi non è che questo sia un post "celebrativo", anche se alla fine, girandoci attorno, un po' lo è, forse. Che forse "celebrativo" è la parola sbagliata.
La seconda cosa che mi è venuta in mente è il primo periodo in cui ho iniziato a scrivere queste cose che ho poi postato sul blog, tutto il primo mese, che non avendo ancora trovato un nome per questo blog mi scrivevo tutto su un documento word che alla fine sarà stato di 7 o 8 pagine; poi quando ho trovato il nome di questo blog ho semplicemente copiato qua sopra quello che avevo scritto e via.
Che poi è facile iniziare a fare dei collegamenti, fra l'aprile di tre anni fa e questo, di aprile. A pensare a cosa sia cambiato, a come sia cambiato io, se son cambiato. Alle persone che sono arrivate nella mia vita che tre anni fa non c'erano, e ne sono arrivate, e, a pensarci, un po' sono cambiato, in questi tre anni, che non è una cosa detta per vantarsi, è semplicemente una mia constatazione, che, essendo mia, è più una percezione che una constatazione.
E il pensiero di fondo, di tutto questo ragionamento che sto facendo, è che tre anni fa io fossi molto più solo di ora, e che ora forse, ma forse, cioè, non lo so, mi sembra un po' azzardato, però anche no alla fine, dicevo che forse, ora, rispetto a tre anni fa, sto un po' meglio.
giovedì 18 aprile 2013
martedì 9 aprile 2013
Changeless
Distanze per risvegliare le insonnie e i tormenti. e giornate intere senza dire una parola. nella solitudine di un centro cittadino scarsamente popolato, alle dieci di mattina, fra librerie e serrande appena alzate.
svegliarsi al mattino terrorizzati dai sogni della notte prima. che sono sintomi e sono segni, ma soprattutto sono precipitati di stati d'angoscia e di fobie.
"merda psichica a non finire". nonostante tutto. nonostante tutto. nonostante i miei sforzi.
nonostante tutto. nonostante tutto. nonostante i miei sforzi.
svegliarsi al mattino terrorizzati dai sogni della notte prima. che sono sintomi e sono segni, ma soprattutto sono precipitati di stati d'angoscia e di fobie.
"merda psichica a non finire". nonostante tutto. nonostante tutto. nonostante i miei sforzi.
nonostante tutto. nonostante tutto. nonostante i miei sforzi.
sabato 6 aprile 2013
Improvviso per autore assente
the man behind the door is not aware of what he thinks, he just reasonably noticed how marks and signs of the present are in some way part of his perception of the past.
And that frightens him to the point he's not able to speak, and so he stands there, behind the door, waiting for someone to pass by and push him against the wall.
And that frightens him to the point he's not able to speak, and so he stands there, behind the door, waiting for someone to pass by and push him against the wall.
sabato 23 marzo 2013
Descrizione
I'm a coward.
Stick your knife in me.
Stick your knife in me.
Walk away.
Stick your knife in me.
I'm useless.
Useless.
I'm worthless.
Stick your knife in me.
Stick your knife in me.
I'm useless.
USELESS.
WORTHLESS.
I love you.
Stick your knife in me.
I love you.
Stick you knife in me.
I'm a coward.
Stick your knife in me.
I'M USELESS.
USELESS.
WORTHLESS.
USELESS.
Stick your knife in me.
I love you.
I love you.
I love you.
Stick your knife in me.
Stick your knife in me.
Stick your knife in me.
Walk away.
Stick your knife in me.
I'm useless.
Useless.
I'm worthless.
Stick your knife in me.
Stick your knife in me.
I'm useless.
USELESS.
WORTHLESS.
I love you.
Stick your knife in me.
I love you.
Stick you knife in me.
I'm a coward.
Stick your knife in me.
I'M USELESS.
USELESS.
WORTHLESS.
USELESS.
Stick your knife in me.
I love you.
I love you.
I love you.
Stick your knife in me.
venerdì 1 marzo 2013
Sacro
Sacro è ciò che è fuori dal tempo.
sacro è lasciare dei segni.
sacri sono certi pomeriggi d’agosto, con il sole che entra
comunque, anche dalle serrande abbassate.
sacro è l’attimo Prima e l’attimo Dopo.
sacre sono tutte le notti passate a ParlarSi in macchina e le mattine
prestissimo.
sacro è l’attimo in cui inizia un concerto e l’attimo in cui
finisce un libro.
sacre sono certe minuscole commozioni, improvvise e inaspettate, che
sono dei crolli di verità.
sacre sono certe
solitudini.
Sacro è il ricordo.
sacro è la presenza di un solo Altro.
sacra è l’Assenza.
Preghiera è il ritorno all’assenza.
Sacra è la fine.
mercoledì 13 febbraio 2013
mercoledì 30 gennaio 2013
Iscriviti a:
Post (Atom)